Articolo 11 e 13, direttiva copyright dell’UE


Approvata il 12 settembre dal Parlamento Ue a Strasburgo, la riforma europea sul copyright potrebbe rappresentare, per molti, la fine di un’era.

Potrebbe, condizionale voluto, in quanto la decisione definitiva ci sarà nei primi mesi del 2019, dopodiché tutti gli stati membri dell’UE saranno costretti ad implementare questa direttiva sui propri siti web.

  • il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani:

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In poche parole a tutti i titolari dei diritti (creativi, editori, musicisti, scrittori, giornalisti ecc,) verrà garantito un compenso adeguato, una link tax per intenderci, ogni qualvolta che un contenuto di loro proprietà verrà condiviso su piattaforme aggregatrici di notizie (social, google news ecc.) a meno che non saranno citate alcune parole chiavi che ne permetteranno l’esclusione dalla normativa.

Si tiene a precisare invece, che saranno esenti dalla normativa tutte le enciclopedie online.

Quali saranno gli effetti della nuova riforma?

  • L’Articolo 11, nonché il più contestato, ha scisso l’opinione pubblica:

Da un lato troviamo coloro che sono favorevoli alla nuova riforma, garantendo un freno agli “speculatori” aggregatori di notizie (Google News guadagna anche quando gli utenti sono “offline” e non accedono direttamente ai contenuti).

Da un altro troviamo, invece, chi vede in questa nuova legge la “fine di internet”. Difatti questi aggregatori permettono ai titolari dei siti web di ricevere un ampio volume di traffico che si converte in guadagno economico (attraverso le visualizzazioni e le conversioni di semplici utenti in acquirenti).

In alcuni stati membri dell’UE, vedi Spagna e Germania, l’applicazione di questa riforma ha creato numerosi scontri tra gli editor e Google News, con la conseguente completa chiusura da parte di quest’ultimo.

  • Articolo 13

L’articolo 13 ritiene che le piattaforme web debbano verificare e impedire la pubblicazione di contenuti protetti, attraverso l’uso di strumenti come gli upload filters, prevenendo quindi violazioni del copyright.

Nella fattispecie, quando inserirai un contenuto non realizzato completamente dal tuo intelletto, il tool verifica la corrispondenza e ti verrà richiesta una licenza per l’uso. Qualora risulterai privo di questa licenza non ti sarà permessa la pubblicazione.

Cosa pensate di tutto ciò? Eravate a conoscenza dell’approvazione del decreto?


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